Ogni donna aveva un giorno della settimana stabilito per la cottura del pane: le donne portavano la pasta del pane già lievitata per la cottura nel forno comunale e veniva impastata di nuovo e modellata.
La pasta che rimaneva attaccata al piano di lavoro veniva raccolta e messa da parte, ma non buttata.
S' incominciò a inumidire questa pasta, già un po secca, con dell' acqua e del grasso d' oca, aggiungendo mele a pezzi, fichi secchi e uva nera, ovvero ingredienti semplici da reperire.
Verso gli anni '50 il grasso d'oca venne sostituito dal burro e si aggiunse lo zucchero all' impasto o a spolverare la preparazione così che si formava una crosta croccante.
Così è nata la Piota,un dolce semplice, molto buono, diverso dagli altri, creato con pochi ingredienti a disposizione, croccante fuori e morbido dentro, simbolo della fiera di San Martino.
Ricetta piota inverunese
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